“Riapriamo l’Italia in sicurezza” è il titolo della petizione lanciata on line dalla Confesercenti Emilia Romagna per chiedere al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la riapertura programmata delle micro, piccole e medie imprese del commercio, del turismo, dei pubblici esercizi e dei servizi.
“Da oltre due mesi – si legge nell’accorato appello degli imprenditori dei diversi settori - abbiamo imparato a convivere con un’emergenza a cui non eravamo preparati. Ci siamo organizzati, affrontato con disciplina e senso di responsabilità la limitazione della nostra libertà e la chiusura delle nostre attività e del nostro lavoro. Il prolungamento di questa situazione crea ansia, paura e preoccupazione per il destino di tante famiglie. Quello che è stato perso dalle nostre attività non verrà più recuperato mentre i costi non si sono mai fermati e tanti incentivi promessi non sono arrivati se non costringendo le nostre imprese a indebitarsi ulteriormente.
Prolungando la chiusura oltre il 4 maggio molte delle nostre imprese e attività potrebbero chiudere definitivamente!
Negozi, bar, ristoranti, tutte le attività turistiche, mercati, piccole attività artigiane sono pronte a riaprire in assoluta sicurezza, rispettando i protocolli concordati e concordandone di nuovi se necessario.
Ci rivolgiamo a Lei, quindi, Presidente:
CI PERMETTA DI RIAPRIRE E TORNARE AD ESSERE PADRONI DEL NOSTRO DESTINO!”
Confesercenti accompagna l’appello al Presidente Conte alle richieste già avanzate per ottenere interventi urgenti per dare liquidità immediata alle imprese, per cancellare e ridurre le imposte nazio¬nali e locali, per recuperare il fatturato perso e dare contributi a fondo perduto per finanziare la riapertura. “
“Condivido pienamente le dichiarazioni del Presidente Bonaccini quando afferma la volontà di cercare di riaprire il turismo nella nostra regione”. È quanto afferma Filippo Donati, Presidente Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna, a commento di quanto affermato oggi dal Presidente della Regione a proposito della situazione del turismo nella regione.
“Il settore è in ginocchio, fermo da settimane e a rischio per la stagione estiva ma è importantissimo non perdere la speranza e cercare in ogni modo di salvare quello che si può dei prossimi mesi. Per questo vediamo con favore un’ordinanza che sblocchi la situazione e consenta alle imprese di prepararsi a una prossima apertura dei flussi turistici. “
“Condivido pienamente le dichiarazioni del Presidente Bonaccini quando afferma la volontà di cercare di riaprire il turismo nella nostra regione”. È quanto afferma Filippo Donati, Presidente Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna, a commento di quanto affermato oggi dal Presidente della Regione a proposito della situazione del turismo nella regione.
“Il settore è in ginocchio, fermo da settimane e a rischio per la stagione estiva ma è importantissimo non perdere la speranza e cercare in ogni modo di salvare quello che si può dei prossimi mesi. Per questo vediamo con favore un’ordinanza che sblocchi la situazione e consenta alle imprese di prepararsi a una prossima apertura dei flussi turistici. “
Un piano per far ripartire in sicurezza il comparto ricettivo. Assohotel Confesercenti ha presentato oggi al governo, insieme alle associazioni Federalberghi e Confindustria Alberghi, un protocollo nazionale che individua efficaci misure di prevenzione della diffusione del virus SARS-CoV-2, con l’obiettivo di tutelare la salute degli ospiti e dei collaboratori.
Il protocollo è stato redatto da una task force delle diverse categorie con l’ausilio di consulenti in materia d’igiene e sicurezza e sotto la supervisione di un esperto in malattie infettive. “Accoglienza Sicura” ha l’obiettivo di tutelare la salute degli ospiti e dei collaboratori e di realizzare l’equilibrio necessario per garantire l’erogazione del servizio in condizioni di sicurezza e sostenibilità̀, senza snaturarne le caratteristiche.
“Si tratta- sostiene Filippo Donati presidente di Assoturismo-Confesercenti E.R. - di un buon equilibrio tra la tutela della salute degli ospiti e dei collaboratori e l’operatività aziendale. Il nostro intento è quello di rimanere un punto di riferimento del turismo mondiale anche in tema di sicurezza e non solo di qualità ed efficienza dei servizi”.
Per Fiepet Confesercenti E.R. l’annuncio di Conte che ipotizza il rinvio dell’apertura di bar e ristoranti al 1 giugno, mette in ginocchio le attività commerciali già provate dalla chiusura di questi mesi.
L’Associazione di categoria è convinta che le attività debbano riaprire al più presto, trovando un giusto equilibrio tra la salute di chi lavora e dei clienti. Si dichiara perciò pronta a prevedere protocolli aggiuntivi a quelli già esistenti e chiede al Governo e alle istituzioni locali misure forti e incisive per evitare un disastro economico e sociale.
Il settore non potrà ripartire senza un fondo speciale, la decontribuzione per i lavoratori, forme semplificate di microcredito agevolate, una riduzione importante dell’Irap, il rinvio degli adempimenti fiscali e contributivi al prossimo anno nonché la revisione degli affitti commerciali attraverso il riconoscimento di un credito d’imposta ai proprietari anche per i mesi a seguire; è opportuna, inoltre, la totale defiscalizzazione dei Dpi e dei contributi per la digitalizzazione dei negozi di vicinato, oltre a quella dell’Iva già preannunciata.
Per il presidente della Fiepet regionale Massimo Zucchini: “Occorre che il Governo si attivi al più presto per scongiurare la chiusura delle attività commerciali. Senza interventi immediati sarà impossibile riaprire anche il 1 giugno, tenuto anche conto della grave flessione del turismo che ci aspetta nei prossimi mesi”.
“Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio e quanto da lui annunciato in televisione che, di fatto, rimanda oltre il 17 maggio o addirittura a giugno la riapertura di gran parte delle imprese del commercio e dei pubblici esercizi ha creato grande sconforto, delusione e preoccupazione fra migliaia di imprese della regione che pensavano ragionevolmente di poter riaprire a breve le proprie attività ferme ormai da più due mesi”. È quanto si legge in una nota di Confesercenti Emilia Romagna condivisa dai Presidenti delle 11 Confesercenti della Regione. “Quasi un mese di ulteriore chiusura per queste attività – continua la nota - vuol dire aggravare ulteriormente la situazione economica, con il rischio concreto che molte attività chiudano per sempre. A questo si aggiunge la completa mancanza di indicazioni per il comparto turistico a cui manca qualsiasi prospettiva per il futuro".
Secondo Confesercenti Emilia Romagna esistono oggi le condizioni per programmare la riapertura di queste attività a breve e in tutta sicurezza, anche partendo dalle buone prassi sperimentate in questo periodo nelle attività di vendita di generi alimentari.
“Lo stop è ancora più grave – afferma il Presidente Dario Domenichini – perché ad oggi nulla si sa sugli aiuti annunciati, pure a fondo perduto, e i provvedimenti già varati non stanno funzionando come auspicato. Senza consumi interni, e senza le nostre imprese, è impensabile rilanciare l'economia. Così si fa un grande regalo all'online, che trasferisce ricchezza e risorse all'estero. Le imprese commerciali, i mercati e il mondo dei pubblici esercizi sono in realtà già pronte per riaprire fin dal 4 di maggio, se questo non sarà possibile la Confesercenti è pronta per definire protocolli di sicurezza specifici per le varie attività, l’importante è riuscire a dare prospettive certe e a breve termine ai tanti imprenditori esasperati per questo lungo periodo di inattività”.
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