Presentata la ricerca sull’andamento dell’economia cesenate su 200 imprese

Confesercenti Cesenate ha presentato i dati raccolti in un incontro con il sindaco di Cesena Enzo Lattuca e l’assessore regionale al commercio e turismo Andrea Corsini Cosa pensano le nostre imprese locali dell’attuale situazione economica nel cesenate? Per dare una fotografia reale della situazione nel nostro territorio il centro Studi di Confesercenti Cesenate ha condotto una ricerca che ha coinvolto un campione di 200 imprese associate del settore commercio, turismo e servizi. Sullo sfondo il dato nazionale, che vede il PIL in crescita di uno 0,3%, a oggi in leggera ripresa rispetto gli ultimi due trimestri del 2018, ma con una crisi dei consumi nel mondo del commercio al dettaglio che non accenna a diminuire (- 1,8%). Sarà quindi forse il 2020 l’anno in cui si assisterà a una consistente ripresa? A questa ed altre domande hanno risposto gli imprenditori del nostro territorio che in termini di fatturato e utile registrano un rallentamento, rispetto a un andamento che dal 2015 a oggi si è rilevato poco prevedibile e molto incerto: solo il 20% dichiara un fatturato in aumento e solo il 13% un utile in aumento mentre per il 39% le condizioni sono peggiorate nell’arco degli ultimi 12 mesi. Da qui l’incertezza rispetto al futuro: non più “crisi” in senso stretto ma un clima di precarietà e nuove condizioni di mercato che richiedono un alto livello di competitività. Per quanto riguarda la prospettiva futura il 68% delle imprese intervistate non vede margini di miglioramento della situazione economica e il 50% è meno fiducioso rispetto allo scorso anno. La ricerca è stata presentata dal direttore di Confesercenti Cesenate Graziano Gozi, che ha messo in luce i dati più rilevanti. Resta invariata la richiesta delle imprese di agire sul tema delle tasse e burocrazia, due pesi che gravano sempre di più ostacolando la ripresa. Altro punto critico il rapporto con le banche e il sistema del credito: interessante il dato che emerge per cui il 39% delle imprese campione ha fatto ricorso al credito bancario nel 2019 non tanto per investimenti (solo il 16%) quanto per esigenze di liquidità (IL 74%). In questo scenario il ruolo dell’amministrazione comunale diventa non risolutivo ma certamente importante: le azioni in sostegno delle imprese devono essere sempre più mirate e strategiche, nell’ottica delle politiche condivise. Alla luce dei dati emersi sia l’assessore Corsini che il sindaco Lattuca hanno ribadito l’impegno a mettere in campo misure concrete a sostegno delle imprese esistenti e di quelle che nasceranno: i temi “caldi” restano quelli di tasse e burocrazia mentre un altro tema da affrontare è quello del caro affitti, soprattutto nei centri storici. In quest’ottica appare centrale il lavoro già cominciato per la riforma la legge 41 sul commercio. L’assessore Andrea Corsini ha sottolineato il ruolo in prima linea della Regione Emilia Romagna e la necessità di erogare quanti più contributi possibili non solo ai comuni ma anche in via diretta ai commercianti, attraverso bandi di innovazione e riqualificazione. Il neosindaco di Cesena Enzo Lattuca ha ricordato che quello che accade nel territorio cesenate non è tanto diverso dalle situazioni di altri comuni della Romagna: i dati raccolti sul campo aiutano a contestualizzare meglio e a capire in quale direzione andare, e l’amministrazione comunale ribadisce la massima disponibilità a sostenere chi vuole fare impresa, perché incontri meno ostacoli possibili. “I commercianti hanno bisogno di scommettere sul futuro ma si sentono soli, senza appoggi, vivono nell’incertezza. Chi deve aprire o deve ristrutturare una attività si trova davanti uno scenario burocratico demotivante, in un mercato che già di per sé è diventato più difficile. Qui bisogna agire, e velocemente, per eliminare queste difficoltà che bloccano l’imprenditore” ha chiarito il presidente della sede Confesercenti di Cesena Vanni Zanfini.
©Confesercenti Emilia Romagna
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