“Nella nuova programmazione commerciale è semplicistico affermare che è tutto fattibile ciò che non è vietato”
“In merito alle conclusioni a cui è pervenuto il Sindaco Giorgio Pighi in materia di programmazione commerciale Confesercenti Modena ritiene che l’evoluzione normativa di questi ultimi mesi - dalla direttiva Bolkestein al decreto 'Salva Italia' emanato dal Governo Monti - sia stata tale da rendere forse comprensibile una certa confusione nella interpretazione da parte degli Enti Locali, in modo particolare dai Comuni”.
“A nostro parere l’abolizione della programmazione commerciale non può essere confusa con la liberalizzazione assoluta dell’uso del territorio. In sostanza riteniamo che le norme di programmazione urbanistica contenuta negli strumenti vigenti restino ancora cogenti per quanto riguarda le destinazioni d’uso e le possibilità di realizzazione di nuove strutture. Per cui non concordiamo con la dichiarazione del Sindaco Pighi che sostiene che tutto è fattibile quando non espressamente vietato”.
“Confesercenti pertanto sollecita con tempestività l’apertura di un confronto fra la Regione Emilia Romagna, deputata dal Decreto Salva Italia ad adeguare la propria programmazione urbanistica alle nuove norme, ed i comuni della nostra provincia che a loro volta dovranno adeguare i loro strumenti urbanistici. Tale confronto a nostro avviso dovrà porre al centro dapprima la verifica della coerenza alle nuove norme della programmazione attualmente vigente, a partire dal POIC, approvato poco meno di 2 anni fa. Dovrà poi arrivare a verificare come la programmazione dei vari Comuni debba adeguarsi anche attraverso l’individuazione di una nuova strumentazione che consenta un governo dell’uso del territorio anche in relazione alla realizzazione di nuove medie e grandi strutture commerciali”.
“Confesercenti ritiene inoltre che un moderno sviluppo della rete distributiva al dettaglio non possa essere regolata solo ed esclusivamente delle dinamiche di mercato, quando invece occorrerebbero regole, poche e semplici, al fine di dare a tutti i soggetti pari diritti e pari opportunità”.