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Confesercenti Emilia Romagna: le priorità del nuovo Governo siano i temi dell’economia e della salvaguardia delle piccole imprese
Serve al più presto un Governo che affronti i problemi delle piccole e medie imprese e che eviti l’aumento dell’Iva.
Infatti, secondo una simulazione condotta da Confesercenti, se dovessero scattare gli aumenti dell’IVA imposti dalle clausole di salvaguardia, questi avrebbero un grave impatto sui consumi, portandoci a perdere nel prossimo triennio 23 mld di euro di spesa (quasi 2 mld in Emilia Romagna) circa 885 euro a famiglia, con la conseguenza di rallentare anche il Pil, con una riduzione di 1,1 punti sulla crescita stimata del prodotto interno lordo tra il 2019 e il 2021. Il primo passo per disinnescare le clausole sarebbe l’inserimento di un intervento di “sterilizzazione” già nel prossimo Documento di economia e finanza (Def) che dovrà essere presentato all’Europa in aprile.
Altri interventi urgenti che dovrà affrontare il nuovo Governo ad avviso di Confesercenti Emilia Romagna, riguardano la difficile situazione delle piccole e medie imprese soprattutto del settore terziario, alle prese da anni con oneri fiscali, tariffari, burocratici e di costo degli affitti che ne stanno portando molte a chiudere i battenti.
L’altra grande priorità è la sicurezza delle città e del territorio, assieme al dilagare dell’abusivismo commerciale, dell’illegalità e della concorrenza sleale a tutti i livelli, compresa quella delle grandi piattaforme dell’online.
“Occorre scongiurare l’aumento dell’IVA – sostiene Dario Domenichini, presidente Confesercenti Emilia Romagna – perché rischierebbe di portare ad uno stop la fragile ripresa in atto. La pressione fiscale sui consumi, tra IVA, accise, bolli, tariffe per i servizi e altri oneri in Italia è già molto alta. Alzare ancora il livello di imposizione porterebbe inevitabilmente ad un’ulteriore frenata, lasciando sul campo tante piccole imprese ancora in difficoltà e spesso lasciate a se stesse a combattere la sfida impari della competizione globale”.