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Indagine Confesercenti E.R. nei primi due weekend dei saldi: luci e ombre nelle vendite di abbigliamento e calzature. Cala il potere d'acquisto degli emiliano romagnoli
La Confesercenti Emilia Romagna ha condotto un rilevamento presso un campione di negozi di abbigliamento e calzature della nostra regione, per conoscere l’andamento delle vendite nei primi due week end di gennaio, in occasione dei saldi.
Il 57% degli interpellati evidenzia una diminuzione delle vendite a fronte di un 35% che dichiara invece stabilità e un 8% che registra un aumento.
Emerge, quindi, una sostanziale diminuzione del potere d’acquisto degli emiliano-romagnoli. Di fatto il 67,92% dei negozianti interpellati dichiara una diminuzione dello scontrino (in media del 20%), mentre solo il 9,43% sostiene di aver avuto un aumento dello scontrino (in media del 10%); il rimanente 22,64% registra uno scontrino come quello dell’anno scorso. Il valore medio registrato in questo periodo dello scontrino si attesta sui 70 euro.
Gli operatori che hanno tenuto aperta la loro attività la domenica 6 gennaio sono stati complessivamente il 73%, la domenica successiva il 47%, prevalentemente nei centri urbani.
“I dati delle vendite in questo primo periodo di saldi – afferma il direttore della Confesercenti E.R. Stefano Bollettinari commentando l’indagine – dimostrano che i consumi stentano a riprendersi e le difficoltà anche per i negozi persistono, sebbene la nostra analisi dimostri come la situazione si presenti diversificata e quasi la metà degli interpellati dichiari una andamento abbastanza soddisfacente delle vendite. E’ chiaro che ciò non può compensare il mancato fatturato verificatosi in corso dell’anno, a cui si aggiunge il continuo aumento dei costi fissi e di gestione. Tutto ciò appesantito dall’introduzione di nuove tasse, ultima la Tares, che ovviamente incide pesantemente non solo sulla sopravvivenza delle piccole imprese, ma anche sul potere d’acquisto delle famiglie e quindi sulla capacità di ripresa dell’intero Paese.”