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Terremoto: gravi danni alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi. Confesercenti Emilia-Romagna chiede misure immediate per la ripresa delle attività
Pesantissime le conseguenze e i danni causati dal terremoto anche per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nelle zone colpite delle province di Modena, Ferrara e Bologna.
E’ quanto emerge dalle prime valutazioni effettuate dalle Confesercenti dei territori interessati.
La stima effettuata indica che nei Comuni più colpiti le attività presenti nei centri storici sono state danneggiate pesantemente nella quasi totalità (e comunque con percentuali tra il 70 e il 90%).
Mentre i danni alle attività commerciali e turistiche appena al di fuori dei centri urbani, oscillano tra il 20 e il 50%. Altri danni sono in corso di accertamento nei Comuni solo parzialmente colpiti; in ogni caso la stima delle conseguenze del sisma deve essere effettuata con tempi congrui, anche perchè la situazione è ancora difficile.
La priorità è quella ora di ricreare le condizioni per la ripresa delle attività economiche e fornire quindi un sostegno adeguato a tutto il sistema delle imprese.
“Anche per questo Confesercenti Emilia Romagna, – sostiene il suo Presidente regionale Roberto Manzoni – pur apprezzando le prime misure adottate dal Governo, chiede che queste vengano rafforzate con l’esenzione dall’IMU per il 2012 (e non solo la sua posticipazione) e con il rinvio di tutte le scadenze fiscali, contributive e delle rate dei mutui, fino al ritorno alla normalità, per tutte le attività danneggiate e non solo per quelle inagibili.
Inoltre per la loro immediata ripresa è prioritario sia l’accesso al credito, sia il rafforzamento dei fondi e dell’attività di garanzia dei Confidi che in questa emergenza possono svolgere un ruolo determinante insieme alle Banche. Servono inoltre politiche di sostegno dirette alle imprese che prevedano anche la possibilità di contributi a fondo perduto e un sistema semplificato di accesso agli ammortizzatori in deroga per garantire il sostegno ai dipendenti di queste imprese”