Bussoni: “benefici anche per i lavoratori di commercio, turismo e servizi.
Trovato l’accordo sulla produttività. Confesercenti e CGIL, CISL e Uil hanno appena sottoscritto un accordo quadro per incentivare la contrattazione di II livello in materia di detassazione per l’anno 2013, come previsto dal DPCM del 22 gennaio 2013 che ha introdotto benefici fiscali per i lavoratori a fronte di miglioramenti della produttività. Soddisfazione da parte del Segretario Generale di Confesercenti Mauro Bussoni: “Con questo accordo, anche imprese e lavoratori del commercio, del turismo e servizi possono beneficiare dei meccanismi per incentivare la produttività stabiliti gennaio. Un dato positivo, soprattutto in un momento difficile come quello attuale”. “L’intesa – spiega in una nota Confesercenti – costituisce un modello di riferimento per gli accordi sindacali a livello territoriale ed anche aziendale, ed ha carattere sussidiario e cedevole rispetto ad eventuali intese derivanti dalla contrattazione di II livello. Come chiarito anche dalla Circolare del Ministero del Lavoro 15/2013 il criterio generale è che l’agevolazione non potrà applicarsi per il periodo anteriore alla data di sottoscrizione dell’accordo territoriale. Le Parti con la presente intesa hanno ritenuto opportuno facilitare la definizione di intese di livello territoriale, che consentano anche alle PMI prive di rappresentanza aziendale di applicare ai propri dipendenti le agevolazioni fiscali previste a fronte di miglioramenti della produttività, che conseguono ad una diversa gestione del sistema degli orari osservati dall’impresa”.
“Dall’Istat nuovi dati negativi su Pil, produzione, consumi e – per la prima volta dal 2009 – su commercio estero: ormai la nostra economia è ufficialmente in rosso.. Ma è il dato negativo registrato nelle esportazioni a essere molto preoccupante: anche questo voce, che fino ad ora aveva tenuto, accusa il colpo e diventa negativa”. Confesercenti commenta così, in una nota, i conti trimestrali diffusi dall’Istat.
“Tutto questo accade – spiega la Confederazione - mentre la crisi continua a mordere il mercato interno: la spesa delle famiglie continua a contrarsi su base trimestrale (-3,4) ad un ritmo sostenuto, sebbene leggermente inferiore al calo rilevato negli ultimi tre mesi del 2012. Dobbiamo reagire in fretta: in queste condizioni, lo stop all’Iva non è più rinviabile. Appare anzi l’unico modo per far tornare almeno un poco di fiducia nel mercato interno e per evitare che un’ulteriore depressione dei consumi trasformi la stagione estiva in un bagno di sangue per il turismo. La propensione ai consumi delle famiglie italiane appare infatti sempre più deficitaria, ed è quindi indispensabile individuare con il concorso delle parti sociali una manovra di politica economica con poche priorità ma che tenga insieme forti risparmi di spesa pubblica e una netta riduzione della pressione fiscale. Inutile girarci attorno – conclude Confesercenti: se non si rimettono soldi nelle tasche delle famiglie, la produzione, l’occupazione ed i consumi cederanno ancora. E’ tempo di chiudere con quell’attendismo che sta inchiodando il Paese alla recessione. Servono urgenti passi
concreti con il massimo di coesione possibile”.
Basta a misure inutili per la qualità dell’aria e dannose per le imprese dei centri storici, che aggravano la crisi attuale
“Siamo di fronte ad un provvedimento inutile ed iniquo – dichiara il Presidente di Confcommercio Emilia Romagna Ugo Margini - che distorce la concorrenza, ostacola l’accessibilità delle nostre città e penalizza le imprese di commercio, turismo e servizi dei centri storici a favore delle grandi strutture commerciali periferiche ed extraurbane, vere generatrici del traffico”.
“Quello che rende più preoccupante la situazione – aggiunge Roberto Manzoni, Presidente di Confesercenti Emilia Romagna – è che questo provvedimento viene adottato in un momento di crisi pesante della nostra economia e delle imprese del commercio che operano nei centri storici in particolare che rischiano di vedere i propri fatturati calare vistosamente, con danni irreparabili sull’occupazione e la vita stessa delle aziende”.
La Confcommercio Emilia Romagna e la Confesercenti regionale dicono basta alle limitazioni della circolazione nelle aree urbane e ai blocchi del traffico. Il testo del nuovo Accordo, che sarà sottoscritto il prossimo 26 luglio, è peggiorativo per quanto riguarda il periodo di applicazione, prevedendo i blocchi totali del traffico già dal primo ottobre, con l’unico palliativo della sospensione nel mese di dicembre e fino al 6 gennaio. Pesante l’inasprimento delle misure, a partire dal blocco del giovedì esteso anche alla prima domenica del mese, con la possibilità di chiusura anche nelle restanti domeniche. Preoccupazione anche per la possibile estensione delle ZTL all’interno dei centri storici, prevista nelle misure gestionali dell’Accordo. Purtroppo – aggiunge Manzoni – questo provvedimento viene riproposto ormai da oltre dieci anni senza un reale confronto col mondo delle imprese, che vengono chiamate solo nella fase finale della stesura dell’accordo per un adempimento meramente formale, senza il supporto di dati certi che dimostrino l’efficacia della misura di restringimento della circolazione nei soli centri storici sulla diminuzione dell’inquinamento atmosferico”. Con l’approvazione di questo provvedimento – prosegue Margini - si fa un passo indietro rispetto alla necessità di rilanciare il valore delle nostre città. Ora si deve evitare il rischio di una possibile estensione a macchia d’olio delle ZTL in tutta la Regione, per non incorrere in una vera e propria desertificazione dei nostri centri urbani”.Per il Presidente Margini “occorre mettere in campo vere politiche strutturali, dai parcheggi, agli incentivi per veicoli a basso impatto ambientale, a progetti di mobilità sostenibile. Serve un cambio di rotta immediato per dare una spinta ai consumi e alla ripresa: chiediamo che il Presidente Errani intervenga subito per rimettere in discussione il provvedimento.”
Domani, in occasione dello sciopero nazionale dei benzinai indetto da Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, e che si protrarrà fino dopo domani, si svolgerà dalle 10,30, una manifestazione di protesta davanti a Montecitorio, di fronte alla Camera dei Deputati, a cui parteciperà anche una folta delegazione della Faib Confesercenti E.R.
Capofila di una cinquantina di rappresentanti del settore saranno Pietro Calersi, presidente regionale Faib e il coordinatore regionale E.R. Michele Rosati.
Con lo sciopero del 12 e 13 dicembre si intendono sollecitare le Istituzioni e il Parlamento nel trovare gli strumenti adatti per costringere le compagnie petrolifere, che continuano a negare il rinnovo degli accordi, a rispettare le leggi vigenti.
Il testo della Riforma del Lavoro è divenuto definitivo soltanto ieri 17 luglio, a seguito del pacchetto di emendamenti approvato all’interno del “decreto Sviluppo” ma molte disposizioni sono entrate in vigore nella data odierna e modificano alcuni istituti in modo sostanziale. Tra le varie novità è stato introdotto un nuovo adempimento che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe scoraggiare gli abusi nell’utilizzo dei contratti a chiamata, provvedendo l’imprenditore a comunicare l’avvio di ogni singola prestazione giornaliera e dal 18 luglio 2012 i datori di lavoro devono comunicare alla Direzione Territoriale del Lavoro, prima si chiamava Ispettorato del Lavoro, preventivamente ogni chiamata in servizio dei lavoratori con contratto di lavoro intermittente; in assenza di comunicazione preventiva di ogni singola chiamata, la sanzione comminabile all’impresa va da un minimo di euro 400,00 ad un massimo di euro 2.400,00. Altre novità importanti riguardano le dimissioni e altri istituti. “Il problema – afferma Roberto Manzoni, Presidente di Confesercenti Emilia-Romagna – è che mancano le necessarie informazioni e/o chiarimenti rispetto al contenuto della Legge n.92/2012 ‘Riforma lavoro’ e il tempo per informare le aziende associate è stato veramente poco. Voglio, pertanto, lanciare un appello alle imprese affinchè si mettano in contatto con i nostri uffici al più presto per ricevere le necessarie informazioni e ai competenti uffici ispettivi affinchè esercitino la giusta tolleranza nel disbrigo della loro attività”.
Per maggiori informazioni consultare il link: http://www.catconfesercenti.it/Notizieecomunicati/LaRiformadelLavoro.aspx