Il presidente della Confesercenti E.R. Dario Domenichini, esprime la propria soddisfazione per la scelta della Regione Emilia-Romagna di sospendere per il 2020 il divieto di effettuare vendite promozionali nei trenta giorni precedenti i saldi estivi. Il provvedimento è stato preso nell’ultima riunione dell’Assemblea Legislativa regionale.
“Dopo due mesi di lockdown e zero incassi – spiega il Presidente - la deroga è una scelta di buon senso e di buona politica che speriamo serva a dare una spinta ai consumi per fronteggiare la crisi del sistema economico del territorio causata dall’emergenza epidemiologica legata al Covid-19 e favorire la ripresa delle attività commerciali e degli acquisti da parte dei consumatori.
Tutte le azioni per riattivare il circolo virtuoso dei consumi in piena sicurezza sono le benvenute. E’ necessario affrontare in modo unitario tutto ciò che possa garantire l’interesse dei consumatori e favorire la ripresa del commercio e fare una riflessione per rivedere date e modalità dei saldi tenendo conto dei cambiamenti climatici”.
“La Confesercenti da anni chiede che la navigazione del Po sia considerata una risorsa strategica per il turismo della regione e chiesto di attivare un tavolo di confronto e una cabina di regia con la partecipazione dei privati, ovvero gli utilizzatori delle vie d’acqua, affinché possano essere informati e magari dire la loro sulla pianificazione dei eventuali lavori e, invece, ogni volta ci si trova di fronte a decisioni non concertate che colgono alla sprovvista”. È il commento di Nicola Scolamacchia, membro di Giunta della Confesercenti Emilia Romagna, nonché presidente della Confesercenti di Ferrara, a commento dell’ordinanza di blocco della navigazione del canale Boicelli dal 3 al 10 giugno, emessa dal Responsabile del SERVIZIO AREA RENO E PO DI VOLANO emessa venerdì scorso.
“Dopo mesi di chiusura totale, che hanno determinato la cancellazione delle gite primaverili, scolastiche, di Pasqua, Pasquetta e 1 maggio –continua Scolamacchia - era appena stata inaugurata la riapertura dell’attività di navigazione turistica, con grande sforzo organizzativo ed economico da parte dei privati interessati e con la programmazione già definita per tutte le domeniche di giugno e luglio del giro sul Boicelli e Po Grande. Senza preavviso, invece, è stata predisposta l'ordinanza di blocco della navigazione dal 3 al 10 giugno, senza informazione preventiva, creando un danno d’immagine e credibilità difficilmente quantificabile ma sicuramente rilevante. I lavori sull'Idrovia Ferrarese sono destinati necessariamente a creare disagi, ma se i lavori vengono concordati, questi si possono ridurre.” La richiesta di Confesercenti alle istituzioni è, dunque, di attivare quel tavolo di programmazione e confronto più volte richiesto “anche per riempire di contenuti reali – conclude Scolamacchia – l’affermazione che oggi va sempre molto di moda, sull’importanza strategica che riveste il turismo nella nostra economia, un settore che, però, nei fatti, rischia sempre di passare in coda alle scelte che si riferiscono ad altre priorità”.
“Il bando ‘Impresa Sicura’ di Invitalia che metteva a disposizione delle imprese contributi per le spese per l’acquisto di dispositivi e strumenti di protezione individuale si è rivelata come l’ennesima promessa non mantenuta, che ha creato solo false aspettative e illusioni”. È il commento di Confesercenti Emilia Romagna alla pubblicazione dell’elenco delle domande ammesse alla prenotazione dei contributi messi a disposizione del bando Invitalia. “Sono state ammesse – continua la nota – 3.150 imprese rispetto alle oltre 201.000 che hanno presentato domanda, con una percentuale di accettazione pari all’1,56%, segno evidente che si è sottostimato il reale fabbisogno delle aziende”. La notizia ha già creato malumori e insoddisfazione: “abbiamo condotto una rilevazione fra i vari territori della nostra regione – afferma il direttore regionale dell’associazione, Marco Pasi – e sono migliaia anche le imprese emiliano-romagnole che sono state escluse. D’altronde l’ultima domanda accettata è stata inserita nel portale alle 9.00.01.04, in pratica entro il primo secondo e mezzo dall’apertura della procedura si è esaurito il plafond. La situazione è molto spiacevole e delicata anche perché le imprese per partecipare al bando hanno speso tempo e denaro. A questo punto è indispensabile che a livello nazionale si reperiscano ulteriori risorse per finanziare le domande presentate e non ammesse, altrimenti questo bando si rivelerà l’ennesima beffa e promessa non mantenuta nei confronti delle aziende”.
“Il danno economico che abbiamo e che stiamo tuttora subendo noi agenzie viaggi è gravissimo. Tutto il lavoro svolto nei sei mesi precedenti è stato polverizzato. Abbiamo sostenuto i costi per i rientri dei clienti parcheggiati un po’ ovunque nel mondo. Molti clienti, tra cui gli istituti scolastici, non hanno pagato i servizi prenotati che noi avevamo già anticipato ai nostri fornitori ottenendo in cambio un voucher! Siamo fuori economicamente di diverse migliaia di euro e i costi aziendali sono rimasti praticamente gli stessi. Abbiamo bisogno di un contributo a fondo perduto per mantenere in vita le nostre imprese”. È quanto denuncia Amalio Guerra, presidente regionale di Assoviaggi Confesercenti in una lettera alla Regione Emilia-Romagna. “L’aiuto – continua Guerra - potrebbe garantire la continuità del nostro lavoro, a tutela anche dei lavoratori, ad oggi ancora in cassa integrazione e in attesa di stipendio a causa dei pesanti ritardi dell’INPS nell’erogazione delle indennità.”
Oltre alla richiesta alla nostra Regione, Assoviaggi ieri ha presentato alla Camera le sue proposte di emendamenti al Decreto Rilancio tra cui
1) Il blocco totale di leasing e finanziamenti su beni mobili o immobili strumentali, fino al 31 Marzo 2021;
2) Il prolungamento degli ammortizzatori sociali fino al 31 Dicembre 2020;
3) l’aumento del Fondo di Garanzia per le Agenzie Viaggi e T.O, da 25 milioni a 250 milioni;
4) l’adeguamento del periodo di riferimento per il “fondo perduto” all’intero secondo trimestre (Aprile-Giugno) anziché al solo mese di Aprile;
5) l’estensione del credito d’imposta per gli affitti di locali commerciali e di rimesse almeno fino al 31/12/2020;
6) il credito d’imposta del 19% su “pacchetti turistici” con destinazione Italia, acquistati presso la rete agenziale nazionale.
“Interventi indispensabili – conclude Guerra - ma che, tuttavia, rischiano di non essere sufficienti per le imprese del settore, per questo la richiesta alla nostra Regione di prevedere un intervento a fondo perduto per le perdite economiche sostenute nel garantire l’assistenza ai clienti, per la mancata vendita per l’intero anno 2020, garantendo in questo modo la sopravvivenza delle imprese del nostro territorio”.
“Se i protocolli per la riapertura delle attività definiti con la Regione Emilia-Romagna dovessero essere modificati, questo per i settori del commercio, turismo e servizi metterebbe in seria discussione la possibilità di aprire per migliaia di imprese”. È quanto si legge in una nota della Giunta regionale di Confesercenti Emilia Romagna, riunitasi oggi in videoconferenza alla presenza dei Presidenti delle Confesercenti di tutte le province della regione. “Il lavoro fatto fra parti sociali e Regione – continua la nota – ha realizzato strumenti in grado di mettere in sicurezza clienti e lavoratori non caricando di eccessivi oneri le imprese di questi settori stremate da tre mesi d’inattività e calo drastico dei ricavi. È indispensabile ora che il Governo accrediti il lavoro svolto non pretendendo di procedere all’emanazione di ulteriori Decreti che potrebbero vanificare gli sforzi compiuti creando ulteriore confusione alla vigilia della data di apertura.” È importante, anche, secondo la Giunta, definire bene il tema della responsabilità “sostenere, infatti – continua la nota –come fa l’INAIL che il dipendente che contrae il COVID-19 sia assoggettabile a chi incorre in infortunio sul lavoro e non a chi rimane vittima di malattia, introduce elementi di conflittualità e contenzioso che mettono a rischio la concreta volontà di ripresa dell’attività”.
La Giunta ha anche esaminato l’ultimo Decreto Legge approvato dal Governo con le ulteriori misure per le imprese: “le misure previste sono molte – è stato il commento unanime – si tratta di capire se siano facilmente accessibili o se rimarranno impantanate nella burocrazia come molte delle misure previste dai Decreti precedenti.” Ad oggi, infatti, secondo Confesercenti, alcune misure, come il credito fino a 25.000 euro garantito dallo Stato o il bonus di 600 euro, rimangono delle chimere per gran parte delle imprese.
“Sicuramente – conclude la nota – nel nuovo Decreto manca una visione strategica e interventi efficaci per il turismo, azioni specifiche per la micro e piccola impresa e l’attenzione verso una provincia come quella di Rimini che ha subito un lockdown prolungato e avrà ulteriori ripercussioni dalla crisi del turismo, settore trainante dell’economia locale.”
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