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Estate 2017 in Emilia Romagna: atteso un aumento della domanda Italiana. Bene anche la domanda straniera. I risultati dell’indagine di Assoturismo-Confesercenti
Secondo l'indagine del CST per conto di Assoturismo-Confesercenti Emilia Romagna avremo un incremento importante della domanda nazionale che continuerà per tutto il trimestre estivo. Si registra anche un aumento della domanda estera.
L’industria turistica regionale chiude i primi cinque mesi con valori di crescita, grazie al buon andamento dei primi due mesi, del periodo pasquale e ai risultati importanti registrati nei ponti di primavera.
Sono queste le indicazioni emerse dall’indagine svolta dal Centro Studi Turistici di Firenze per conto di Assoturismo-Confesercenti Emilia Romagna presso un campione di 328 imprese ricettive regionali.
Anche per il prossimo trimestre estivo, secondo le indicazioni del campione, è atteso un incremento delle prenotazioni, nonostante la comprensibile prudenza degli imprenditori. Le aspettative sono di un +2,6% di pernottamenti: 3,4% per gli italiani e +1,2% per gli stranieri. La Regione dunque si conferma meta preferita nel periodo estivo per la domanda italiana
Il trend del mercato è così distribuito tra le diverse tipologie di imprese ricettive: +2,4% l’alberghiero e +2,8% l’extralberghiero.
“Il 2017 si sta profilando come un anno ricco di opportunità per l’economia turistica dell’Emilia Romagna – commenta Filippo Donati presidente regionale Assohotel-Confesercenti – ma non bisogna abbassare la guardia sulla necessità di politiche volte ad ottimizzare la gestione delle imprese del settore che in questi anni hanno subito un aumento dei costi e della burocrazia e ciò non sempre ha consentito un aumento della reddittività aziendale”.
La crescita degli arrivi internazionali sarà costante per tutto il periodo estivo, in particolare per le provenienze dalle aree tradizionali europee. I mercati più dinamici, secondo l’opinione degli operatori, dovrebbero essere quello tedesco, olandese, francese e dei Paesi dell’Est. Stabilità del mercato svizzero, russo e spagnolo, mentre una leggera flessione dovrebbe registrarsi per il mercato austriaco, britannico ed Americano.
Per quanto riguarda la redditività, il 44,2% del campione ritiene di aver registrato una crescita di questo parametro nell’ultimo triennio, per il 22,1% non ci sono state variazioni significative, mentre per il 33,8% si segnala una diminuzione. Laddove la redditività è cresciuta, l’incremento medio oscilla tra l’1% ed il 4%.
Parallelamente gli imprenditori segnalano anche un deciso aumento dei costi di gestione negli ultimi tre anni: 85,9%, contro il 14,1% una stabilità. Probabilmente l’incremento dei costi non è solo riferito all’attività di gestione ordinaria, ma include l’effetto generato dai nuovi investimenti effettuati negli ultimi tre anni: il 68,5% ha migliorato gli aspetti qualitativi del servizio e il 39,2% dei rispondenti ha investito in nuove tecnologie.
Infine, considerati i cambiamenti intervenuti sui mercati, solo il 36% degli intervistati ha dichiarato una correzione al rialzo della politica tariffaria: la stima delle variazioni tariffarie negli ultimi tre anni, considerando anche coloro che hanno lasciato immutati i listini, è pari al +1,4%.