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Confesercenti E.R.: condivisibili gli obiettivi dell’annunciata nuova Legge urbanistica regionale ma occorrono regole più stringenti per evitare lo sviluppo incontrollato delle grandi strutture di ...
.... vendita a partire dalla fase transitoria e serve una disciplina ad hoc per il commercio
In relazione alla proposta di nuova Legge urbanistica regionale attualmente in fase di elaborazione, Confesercenti Emilia Romagna nel preannunciare la propria condivisione agli obiettivi generali della bozza del provvedimento, in particolare per quanto riguarda il contenimento dell’uso del suolo, le politiche di rigenerazione urbana e di attrattività delle città, nonché di tutela e valorizzazione del territorio e dell’ambiente, manifesta nel contempo la propria forte preoccupazione su alcuni aspetti che rischiano di modificare ulteriormente l’equilibrio tra le tipologie distributive a ulteriore vantaggio delle grandi strutture di vendita, aumentando ulteriormente l’attuale trend di chiusura dei piccoli negozi che ha già causato in alcune aree delle città e del territorio fenomeni di desertificazione commerciale. Peraltro tale fenomeno vanificherebbe anche il raggiungimento dell’obiettivo principale della legge, del contenimento del consumo di suolo.
In particolare la fase transitoria di 3 anni (prima dell’avvio della formazione dei nuovi strumenti normativi), solo per l’effetto “annuncio”, sta già portando in diverse città della Regione ad accelerare la programmazione e progettazione di nuovi insediamenti di grande distribuzione, visto che l’attuale pianificazione contiene previsioni molto ampie; senza contare che tutto ciò che viene realizzato in questa fase non rientrerebbe nel computo del 3% di consumo complessivo del suolo.
Così come non sarebbero computati a regime, agli stessi fini, gli interventi di ampliamento e ristrutturazione di fabbricati adibiti ad esercizio d’impresa per le attività economiche già insediate che, nel caso di grandi strutture commerciali avrebbero un forte impatto sulla rete di vendita.
Confesercenti Emilia Romagna ritiene indispensabile quindi una regolamentazione più stringente per quanto concerne gli insediamenti delle grande distribuzione ormai arrivata in Emilia Romagna ad una quota di mercato di oltre il 60% con la superficie di vendita delle grandi strutture alimentari che è aumentata del 14% tra il 2007 e il 2014 e addirittura del 52% nel settore non alimentare, mentre i piccoli negozi continuano a chiudere i battenti (quasi 2.000 imprese attive in meno in Regione tra il 2011 e il 2016) e la loro quota di mercato è calata di circa il 14% negli ultimi 15 anni.
Ad avviso di Confesercenti Emilia Romagna, vista la peculiarità del settore, si rende necessaria una disciplina ad hoc nell’ambito della nuova Legge urbanistica per ciò che concerne l’insediamento o l’ampliamento di grandi e medie superfici commerciali, che ne eviti l’espansione incontrollata, visto anche il superamento nella nuova normativa di strumenti come i PTCP e i POC.