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Concessioni ambulanti: ANVA e FIVA chiedono di non fermare le procedure per il rinnovo delle concessioni e sostengono la posizione delle Regioni
Negli ultimi mesi la questione del rinnovo delle concessioni per il commercio su aree pubbliche, reso necessario dall’applicazione della Direttiva Servizi, si è inaspettatamente riaperta.
Nonostante tempi e modalità per i bandi fossero già fissati dall’Intesa raggiunta nel 2012 in sede di Conferenza Stato Regioni, lo scorso 30 dicembre il decreto Milleproroghe ha concesso un rinvio di quasi due anni, spostando il termine della scadenza delle concessioni in essere al 31 dicembre 2018.
Un cambiamento in corsa delle regole, ad appena sette mesi dalla scadenza inizialmente prevista, che rischia di creare incertezza normativa e un vero e proprio caos burocratico. Migliaia di imprese si sono infatti già preparate per la selezione nelle modalità previste dall’Intesa, moltissimi Comuni hanno pubblicato i bandi per i rinnovi ed iniziato le procedure. Un problema di cui la proroga non tiene conto, lasciando alle Amministrazioni Locali la responsabilità di decidere se sospendere o meno i procedimenti di selezione già in corso.
L'Emilia-Romagna ha comunque dato indicazioni ai Comuni di non interrompere le procedure già avviate.
Un ulteriore elemento di incertezza deriva, inoltre, dall’inserimento della proroga delle concessioni in un decreto legge, per la cui conversione in legge sono previsti 60 giorni di tempo, nel corso dei quali il Parlamento potrebbe modificare o sopprimere ulteriormente la disposizione. Inoltre, è probabile che la proroga – che si configura come una misura ‘automatica’ effettuata ex lege – venga rigettata dall’Europa, che potrebbe giudicarla illegittima per contrasto con la normativa comunitaria: è quanto avvenuto, appena un anno fa, per le concessioni balneari. Se questo dovesse accadere, tutte le concessioni, in quanto scadute, andrebbero messe subito a gara senza le garanzie previste per gli operatori dall’Intesa del 2012.
ANVA e FIVA, che rappresentano la quasi totalità della categoria, pertanto ritengono assolutamente inopportuna la scelta del Governo di procedere con la proroga in oggetto, omettendo di ribadire la validità dell’”Intesa” del 2012, il che rende di dubbia legittimità costituzionale il provvedimento stesso.
La salvaguardia dell’Intesa, raggiunta nel 2012 dopo circa 6 anni di duro lavoro e di confronto tra Regioni, Comuni e associazioni di categoria è quindi fondamentale ed inderogabile. E’ l’unico strumento oggi esistente di tutela per le imprese, e la sua validità deve essere confermata a tutti i livelli, in particolare per quanto riguarda le procedure di selezione dei bandi di rinnovo delle concessioni.
Per queste motivazioni, ANVA e FIVA sostengono la posizione delle Regioni, in particolare dell'Emilia-Romagna, che hanno chiesto al Parlamento di modificare il decreto introducendo una mera proroga tecnica del termine di emanazione dei bandi per quei Comuni che non sono riusciti ad adempiere alla normativa nei termini previsti e seguiranno tutto l'iter parlamentare del provvedimento con attenzione e la mobilitazione necessaria.