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Fiere,sagre e circoli: da semplificazione selvaggia rischi per imprese e consumatori.
Bologna - “Il Decreto Semplificazione recentemente approvato dal Governo rischia seriamente di produrre una totale deregulation anche in Emilia Romagna nel delicatissimo settore della somministrazione di alimenti e bevande”. E’ quanto afferma Andrea Cavallina, Presidente regionale della Fiepet-Confesercenti.
“ Laddove si prevede che in occasione di sagre ed altre manifestazioni similari la somministrazione temporanea di alimenti e bevande possa essere svolta senza il possesso dei requisiti soggettivi e, si badi bene, non solo di quelli professionali che riguardano la preparazione e la manipolazione dei cibi, ma addirittura di quelli morali permettendo, ad esempio, anche a coloro che hanno riportato condanne per frodi alimentari o hanno commesso reati contro l’igiene pubblica, di svolgere tale attività – aggiunge Cavallina – e quindi si espongono i consumatori a rischi veramente seri. Quei rischi che le normative di settore hanno fortemente cercato di evitare
Ribadiamo inoltre come Fiepet-Confesercenti la nostra contrarietà alla proliferazione eccessiva di tali manifestazioni e sagre che ormai si svolgono praticamente tutto l’anno invece di limitarsi a pochi eventi con requisiti di eccellenza e di valorizzazione del territorio”.
Un altro punto contestato del decreto semplificazioni è quello che, andando a modificare il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, abroga l’attuale norma che impone ai circoli privati di essere in possesso della licenza di pubblica sicurezza per la somministrazione di bevande e alimenti. Apparentemente si sopprime quello che sembrerebbe un inutile onere, in realtà in questo modo decadono anche le regole di sorvegliabilità degli esercizi. Ciò significa, ad esempio, che i circoli privati potranno pubblicizzare la propria attività di somministrazione, che comunque rimane limitata ai soli soci ed il cui servizio non può essere paragonato in termini di qualità a quello dei pubblici esercizi, mediante insegne e cartelli alla stregua di un normale bar. Si viene così ad innescare un’indebita concorrenza nei confronti di baristi e ristoratori che, dal canto loro, esercitano l’attività in maniera professionale e nel rispetto di più onerose norme di carattere amministrativo e fiscale.
“Con tali decisioni, inoltre, si viene a creare una disparità assolutamente incomprensibile con la disciplina che regola le imprese del settore della ristorazione, con una ulteriore indubbia penalizzazione delle moltissime imprese che operano stabilmente ed in maniera professionale. Questo provvedimento – conclude Stefano Bollettinari, Direttore Confesercenti Emilia Romagna - assesta un ulteriore duro colpo alla ristorazione intesa anche e soprattutto come un prodotto di eccellenza del sistema turistico di cui tutti si vantano, ma che poi non viene tutelato e valorizzato come meriterebbe.
Confesercenti Emilia Romagna ritiene quindi assolutamente necessaria una modifica sostanziale nel predetto decreto in sede di conversione in legge”.