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Agenzie di viaggio e tour operator: arrivate solo la metà delle risorse. Rischio di chiusura per molte imprese
La situazione di crisi in cui si trova il settore delle agenzie di viaggio e dei tour operator è drammatica, con un alto rischio di chiusura delle attività.
E’ il grido di allarme lanciato dal presidente regionale Assoviaggi Confesercenti Amalio Guerra.
Ad oggi – spiega Guerra –vi sono agenzie e tour operator che non hanno ancora ricevuto i sostegni previsti dal Dpcm del 2020, né la prima né la seconda tranche. Un vero disastro.
Perciò – continua Guerra - sono assolutamente necessari ulteriori sostegni: dovevano uscire le istruzioni per presentare la domanda relativa al fatturato da aprile 2020 a marzo 2021 confrontato con lo stesso periodo precedente, ma a tutt’oggi non siamo ancora in grado di presentarla. Inoltre, un altro motivo preoccupazione, è la gestione dei voucher: anche se è avvenuta la proroga della loro validità a ventiquattro mesi dalla legge 21 maggio 2021 n.69, non sarà facile il recupero nei confronti dei fornitori, ed in particolare dalle compagnie aeree, che di fatto non hanno mai emesso voucher a garanzia verso gli agenti di viaggio. A distanza di un anno ancora sono rimasti inevasi. Lo stesso dicasi degli altri fornitori di servizi. Di contro abbiamo i clienti che con giusta ragione, visto il protrarsi delle restrizioni e le difficoltà a ripartire, non intendono più viaggiare e rivogliono indietro i loro soldi.
Occorre poi tenere conto che a ripartire è solo il turismo di prossimità e che le scelte verso località estere sono condizionate dallo sviluppo della situazione della pandemia con le sue variabili. Inoltre molti paesi chiedono la certificazione vaccinale o tamponi PCR, e per entrare in alcuni paesi di essi è richiesta anche la quarantena. La ripartenza del turismo in ritardo ha bruciato completamente l’incoming, mentre per l’outgoing avrà non poche difficolta a ripartire, ci troviamo con un anno segnato da incertezza e la scelta dei turisti stranieri è già avvenuta verso altre località. Per questo dobbiamo accelerare le vaccinazioni di massa.
Da ultimo, ma non certo per importanza, occorre tenere presente la tutela dei tanti lavoratori che con la loro professionalità sono indispensabili al settore; perciò, per non lasciarli alla deriva in attesa di una vera ripartenza, chiediamo il prolungamento della cassa integrazione almeno fino ad aprile 2022.