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Apertura fino alle 22 per i pubblici esercizi per garantire maggiore sicurezza ed evitare la chiusura di molte attività. La Fiepet-Confesercenti E.R. lancia un appello al Governo in vista del prossimo Dpcm
L’ipotesi che il prossimo Dpcm mantenga l’orario di chiusura dei pubblici esercizi alle 18, preoccupa enormemente la Fiepet-Confesercenti E.R. che, attraverso il suo presidente Massimo Zucchini, chiede al Governo di mandare un segnale di attenzione nei riguardi dei pubblici esercizi, già molto provati dalla crisi generata dalla pandemia e dalla riduzione degli orari di apertura di questi mesi.
“Chiediamo al Governo di prevedere l’apertura di bar e ristoranti almeno fino alle 22, – spiega Massimo Zucchini, come presumibilmente avverrà per i negozi, in modo da diluire la presenza delle persone in un tempo maggiore e consentire così la sopravvivenza di moltissime attività che altrimenti rischiano concretamente di chiudere i battenti. Sarebbe inoltre una scelta di buon senso soprattutto per quegli esercizi che per loro natura lavorano maggiormente la sera, turnando in tempi più ampi la presenza dei clienti.
Ribadiamo con forza che siamo i primi a voler tutelare la salute di chi lavora e dei nostri clienti, e finora abbiamo dimostrato grande senso di responsabilità; così come riteniamo sacrosanto che vi siano controlli serrati per scoprire chi viene meno alla sicurezza sanitaria prevista dai protocolli regionali. Ma riteniamo un’ingiustizia penalizzare quanti lavorano seriamente garantendo tutti gli standard per il contenimento della pandemia e che non si tenga conto del valore di queste attività per il tessuto sociale dei centri urbani.”