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Assemblea annuale di Confesercenti E.R.: pmi imprese del turismo e del commercio a rischio chiusura e -7% il pil regionale. Necessari interventi immediati: liquidità, ammortizzatori sociali e meno burocrazia
Si è svolta oggi pomeriggio, via web, l’Assemblea annuale di Confesercenti Emilia Romagna. Erano presenti la presidente nazionale Confesercenti Patrizia De Luise, il presidente e il direttore di Confesercenti E.R. Dario Domenichini e Marco Pasi, il responsabile scientifico industria servizi e innovazione di Nomisma Lucio Poma. E’ intervenuto l’assessore regionale Andrea Corsini.
La riunione, che è stata anche l’occasione per presentare la ricerca svolta da Nomisma su commissione dell’Associazione di categoria, dal titolo “Economia, consumi e imprese impatto della pandemia e prospettive in Italia e Emilia-Romagna”, ha fatto il punto sulla situazione delle piccole e medie imprese in un periodo tra i più difficili da punto di vista economico dal dopo guerra.
Il comparto del commercio, che stava già attraversando una grande crisi prima del virus, con parecchie situazioni di estrema debolezza finanziaria, ha subito un grave contraccolpo con il Lockdown. La ripartenza con la riapertura di tanti negozi, è stata sostanzialmente positiva, anche se non paragonabile agli anni passati ma ora, dopo alcune settimane di riapertura, si registra un generale rallentamento dei consumi.
Purtroppo per questo settore non è difficile prevedere, se ci sarà un importante numero di chiusure, che non farà altro che peggiorare la già difficile situazione di tanti centri storici, ma anche di periferie e piccoli paesi di provincia.
Si segnalano, tuttavia, alcuni aspetti positivi che questo periodo ha evidenziato: la riscoperta dei negozi alimentari di vicinato e una forte accelerazione verso l’innovazione da parte delle piccole attività commerciali, sia attraverso un utilizzo importante dei nuovi mezzi di comunicazione, sia con la consegna a domicilio, per arrivare al commercio elettronico vero e proprio.
In questo senso è sempre più necessaria l’incentivazione dell’innovazione tecnologica delle piccole attività commerciali, con aiuti e strumenti mirati.
Un interessante progetto che aiuta da un lato ad avere un’offerta merceologica adeguata e dall’altro a contenere i costi per i piccoli negozi sono i cosiddetti Marketplace di quartiere o di via, dove su un'unica piattaforma trovano posti i negozi di una determinata area con le loro offerte e promozioni, esperienza già realizzata per alcuni mercati settimanali dove la gestione dei servizi è affidata ad un consorzio di operatori; se si otterranno i risultati sperati potrà essere replicata anche in altre realtà mercatali.
Ovviamente rimane il problema, di non facile soluzione, della concorrenza con i grandi gruppi del commercio elettronico e delle agevolazioni fiscali di cui godono.
Il turismo resta sicuramente il settore che paga il prezzo più alto alla pandemia, la mancanza degli stranieri, la cancellazione di tantissimi eventi, i pochi che si riescono a svolgere sono penalizzati dalle norme anti covid che ne limitano la frequentazione e questo, unito alle incertezze sul futuro che poco si conciliano con la voglia di vacanze, hanno messo in ginocchio il settore soprattutto per quel che riguarda la ricettività alberghiera.
Sulla costa si passa dall’overbooking dei weekend, al vuoto infrasettimanale con enormi difficoltà di gestione delle attività, anche il turismo culturale dei borghi delle città d’arte è praticamente inesistente, lo stesso si può dire del turismo d’affari.
Ovviamente soffre molto anche l’indotto soprattutto quello che negli ultimi anni si è sviluppato contando su una forte presenza turistica.
Pubblici esercizi e ristorazione soffrono particolarmente questo problema e non solo, lo smartworking ha di fatto costretto a casa migliaia di persone che non fanno più colazione e pranzo fuori casa, spopolando ulteriormente i centri storici.
La Regione attraverso APT ha messo in piedi una grande campagna promozionale, si tratta di una buona iniziativa che va accompagnata con interventi di sostegno del settore, di incentivi agli investimenti in riqualificazione dell’offerta; riqualificazione che potrà fare la differenza nella scelta dei turisti una volta tornata la normalità sanitaria.
Il presidente della Confesercenti E.R. Dario Domenichini, nel suo intervento, ha sottolineato come: “la Pandemia e il susseguente lockdown hanno in pochi giorni cambiato in peggio ogni previsione economica e ora ci troviamo ad affrontare situazioni economiche e sociali di una gravità sconosciuta, con ipotesi di perdite del PIL a doppia cifra e conseguenti effetti catastrofici sul sistema economico e sulle piccole imprese, già in difficoltà in epoca pre-covid.
La Confesercenti E.R. è stata fin dal primo momento in prima linea per dare risposte concrete agli imprenditori. Ha collaborato a tutti i livelli, dalla costruzione dei protocolli per le riaperture, ai provvedimenti di aiuto per le imprese, e in tante realtà provinciali ha messo a disposizione volontari per la riapertura in sicurezza di mercati e fiere, ed è tuttora impegnata a trovare una soluzione riguardo ai contributi a fondo perduto per gli agenti di commerci. Ha inoltre organizzato webinar di formazione.
Ha continuato a programmare le attività di promozione turistica e del territorio, alcune delle quali sono state realizzate, e altre lo saranno. Tutto questo ha evidenziato ancora di più durante la Pandemia, il ruolo insostituibile dei corpi intermedi.
Affinché le imprese possano superare la crisi servono liquidità, riduzione dell’imposizione fiscale, ammortizzatori sociali, meno burocrazia e investimenti tarati sulle pmi. Devono essere avviate incisive e serie lotte alla concorrenza sleale e all’abusivismo, politiche serie di green economy. Anche il capitolo infrastrutture è determinante: occorre portare a termine al più presto il passante di Bologna e la Cispadana, aprire nuovi tracciati autostradali come il collegamento E45/E55 tra Ravenna e Venezia e portare a compimento i progetti di navigazione fluviale a supporto del turismo”.
Anche la presidente di Confesercenti Nazionale, Patrizia De Luise si è soffermata sulle azioni necessarie perché sia possibile una ripresa: "In tutti questi lunghi mesi che ci hanno portato dallo shock del lockdown alla ripartenza, alla speranza e all’auspicio che tutto potesse riprendere come prima – ha sottolineato De Luise - come Confesercenti abbiamo fatto di tutto per salvaguardare il lavoro ed il futuro delle nostre imprese e di chi in esse è occupato. Siamo stati vicini alle imprese e queste hanno trovato in noi punto di riferimento importante. Molto è stato ottenuto grazie alla nostra azione, dalla proroga della cassaintegrazione al credito di imposta per le affittanze d’azienda. C’è ancora, però, molto da fare. Oggi più che mai però abbiamo bisogno di concentrare gli aiuti in modo selettivo, dare a chi effettivamente è più in difficoltà. E su questo anche con il vostro contributo cercheremo di ottenere il massimo".